Nel 1935 il Writing Workshop diventa il master più prestigioso delle università, come i corsi di scrittura creativa erano diventati presto materie autonome. Da questi corsi ed università escono scrittori come Philip Roth, Ernest Hemingway, drammaturghi come Cormac McCarthy.
Dire creative writing negli anni sessanta vuol dire minimalismo - cultura antitetica a quella del consumismo -, short novel, conceptual art, haiku: ridurre per racchiudere l'esperienza.
Oggi vuol dire 160 caratteri, tweet, condividere immagini, scrivere post.
Sembrerebbe che la scrittura - iniziando dalla preistoria - possa rappresentare un processo semplicemente capace di sviluppare profondi cambiamenti culturali.
Seguendo questo modello didattico, in cui la teoria viene direttamente applicata, in cui le regole vengono apprese per essere superate - per poter meglio essere comprese, per poterle confrontare con la tecnica -, ognuno è naturalmente portato a trovare la strada più congeniale, o forse la più vivace e creativa, per sviluppare la capacità di narrazione e narrazioni.
Cliccare per info.
Per gli studenti con più di 16 anni l'attestato di frequenza rilasciato al termine riconosce crediti formativi per le attività extrascolastiche.