OSSERVARE, ASCOLTARE, ESPRIMERE

Scrivere, come leggere, può ri-creare la realtà in un’esperienza intimamente autentica.

Ri-creativa.

La teoria che viene in supporto alla scrittura creativa può essere appresa, esercitata. Resa propria, può essere superata scrivendo e, narrando, dimenticata.

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giovedì 31 gennaio 2013

Scrittura e benessere: esercizi - V pt

Quelli che seguono sono 4 suggerimenti utili per migliorare la tua salute e il tuo benessere attraverso la scrittura. Non è necessario che li impari, basta conoscerli. Conserva questo foglio. Forse un giorno ci penserai... Allora potrà tornarti utile. 
Le parole ti liberano. Lasciati andare… Libera le parole!


1. Darsi alternative: spesso ci poniamo di fronte a delle scelte nei termini di ‘fare’ o ‘non fare’ qualcosa. Anche Shakespeare ci pone il suo dubbio in forma dicotomica: ‘essere o non essere?’ Forse così abbiamo di fronte a due scenari estremi e ugualmente complicati. L’idea di semplificare e ridurre le scelte a due possibilità può essere una falsa semplificazione. A volte non è ‘fare’ la soluzione, ma ‘essere’. Quando c’è un dubbio, un pensiero ricorrente… forse è meglio fare un passo indietro e raccontare cosa è accaduto, sentire cosa sentiamo, quali sono le nostre emozioni. Un foglio di carta può essere un interlocutore attento e discreto.


2. Puntare al cuore: a molti capita di aver chiaro in mente cosa dire a una persona. A volte però quella persona non è presente o l’occasione di parlarle è passata. Il tempo passa ma le parole non dette, il loro pensiero, resta. Ora non si sa se e quando potremo avere l’occasione di esprimerci. Preferiamo aspettare?! Se vogliamo toglierci un sassolino dalla scarpa, possiamo scrivere una lettera in cui esprimere quello che proviamo, dire cosa non abbiamo detto e vogliamo ancora dire. Non importa che quella persona leggerà davvero ciò che abbiamo scritto: ciò che ognuno fa è per sé. Se vuoi mettere al sicuro le tue parole, allora puoi conservare il foglio, o gettarlo. Altrimenti puoi prendere una busta… e spedirle. Sei libero.


3. Vedere da fuori: ogni traguardo raggiunto, ogni riconoscimento positivo di ciò che siamo e ciò che facciamo ci fa stare bene. Allo stesso modo ogni sconfitta ed ogni silenzio finisce per rattristarci e inibirci. Poco alla volta questo silenzio può venire coperto da tutto ciò che ascoltiamo ogni giorno, dai pensieri, e ci ritroviamo, senza sapere come ci siamo finiti, in un labirinto che sembra senza uscita. Un passo indietro. E più d’uno, se è necessario. Dov’è iniziato il silenzio? Puoi prendere carta e penna e raccontare i fatti da principio, descrivere cosa è cambiato intorno a te. Tutto, visto dalla prospettiva giusta, si può risolvere. E se non si può risolvere, questo non è un motivo per fermarsi. Vale la pena di avere cura di se stessi. Domattina il sole sorgerà e ci sarà un nuovo giorno. E tu? Vuoi davvero continuare a pensare a ‘ieri’? Ciò che cambia è ciò di cui non hai più bisogno.


4. La persona giusta al momento giusto: c’è un’ultima cosa da dire a proposito della scrittura. Scrivere, un po’ come pensare, può diventare un’abitudine. Pensare molto, a volte, quando le migliori certezze sono in bilico, è utile proprio per allontanarsi dall’agire. Può essere una strategia adatta, per un po’. Pensare aiuta ad agire, scrivere migliora la salute. Pensare e scrivere non bastano a risolvere i problemi. Ogni volta che trovi un sentimento o un ricordo spiacevole di cui vuoi provare a liberarti, scrivere e raccontarlo può essere un mezzo adeguato. Per rendere più efficace quello che fai non è necessario scrivere tanto: meglio scrivere bene! Prenditi 15 minuti e racconta i fatti, 1. cosa è successo, 2. cosa hai provato (gli stati d’animo) e 3. perché (i pensieri più profondi che hai fatto). Non preoccuparti della grammatica e scrivi di getto. Ricorda che la persona giusta non biasima, non giustifica, non offre soluzioni, ma ascolta. Alla fine fa un momento di silenzio. Forse trova anche una parola buona. La persona giusta sei tu. Ogni volta che vuoi puoi scrivere, consapevole di scrivere a te stesso, per te stesso.

sabato 26 gennaio 2013

Scrivere: tempi - IV pt

Per scrivere non è necessario fare molto, è importante fare bene. Stiamo o non stiamo parlando di minimalismo?

Un racconto di 1.800 battute (cioé un foglio A4 scritto su tutti i righi) impegna un'ora circa ed è più che sufficiente per sviluppare un'idea.
Pochi paragrafi o scene, ben assestati, sono un buon modo per iniziare. Quattro o cinque, potrebbero bastare per trasmettere delle sensazioni e imbastire una mini-narrazione.
Non puntate sulla quantità: preferite la semplicità e il contenuto. Pensate 'cosa voglio dire?' 'Attraverso quali immagini, personaggi o azioni posso esprimerlo?'
Quello che avete scritto, se vi piace, è una base che resta. Considerate che una buona idea, ben delineata, può sempre essere ripresa e ampliata.

Suddividete il racconto in parti in base al loro contenuto o alla parte della storia che sviluppano.
Così sarà più semplice riordinarle o revisionarle se l'effetto complessivo non vi soddisfa. Se alcune parti vi piaccino, altre no, vedrete subito dove intervenire tagliando, modficando, riscrivendo. Chiedetevi 'Da cosa mi accorgo che una parte non mi soddisfa?', 'Cos'hanno in più le parti meglio riuscite?'
Le prime volte la soddisfazione più grande, e anche la migliore, è riuscire ad arrivare al punto.
Arrivarci non è affatto semplice. Vorrà dire che avete setacciato a fondo emozioni e idee dentro voi stessi, e che probabilmente state andando nella giusta direzione.



martedì 15 gennaio 2013

Scrivere: tempi - III pt

C'è chi sostiene che scrivere significa riempire pagine e pagine, farlo con scioltezza fino al punto. Rileggere il tutto e trovarlo molto soddisfacente. Considerate che la maggior parte delle volte non è esattamente così che andrà.

Solo chi ha provato conosce la sensazione di essere di fronte una pagina bianca, avere delle idee e non trovare le parole. Niente paura: anche per questo esistono dei trucchi!
Un'idea può tormentarci per giorni prima di trovare il momento giusto per riuscire a metterla per iscritto. Tutti i tentativi precedenti di esprimerla possono essere molto utili a conoscere meglio quest'idea, a delinearla, a metterla a fuoco. Possono essere preziosi per conoscere meglio come ci troviamo di fronte al senso di frustrazione e alla solitudine insite in un foglio bianco.

Una buona idea - e un buon racconto - è come un cavallo selvaggio. Ci vorrà un po' di tempo per ammansirla. Chi vuole cavalcarlo farà bene ad avvicinare con calma il cavallo,  ascoltando imparando e rispettando i suoi tempi. Montargli in groppa prima del tempo aumenta le possibilità di finire disarcionati. Se è un cavallo  dal carattere molto forte probabilmente vi disarcionerà, prima o poi. Ma se saprete apprezzarlo lo stesso, se sarete capaci di trovare in lui qualcosa di unico e di speciale, probabilmente quel cavallo vi riuscià a portare molto lontano.



venerdì 4 gennaio 2013

Scrittura e benessere - IV pt

Quando scrivere aiuta


-  Quando ci sono eventi o situazioni ‘rimaste in sospeso’.

-  Quando si è affrontata un’esperienza importante (spiacevole o piacevole).

-  Quando c’è stato un cambiamento repentino che ha avuto forti implicazioni.

-  Quando non si riesce a prendere sonno.

-  Quando c’è un pensiero che emerge continuamente.

-  Quando c’è qualcosa che non si può dire.



Effetti della scrittura

Scrivere può abbreviare i tempi di adattamento a situazioni nuove, non può annullarli.
Scrivere può aiutare a comprendere cause di eventi e possibilità future, non può bastare a risolvere problemi concreti.
Se c’è un cambiamento in atto, scrivere, in una certa misura, può rendere più sensibili e amplificare pensieri e sentimenti. Può abbreviare i tempi, non ridurre i costi emotivi né modificare le circostanze presenti e future.
In un momento di relativa tranquillità scrivere ridimensiona pensieri e sentimenti rendendoli più gestibili, può risolvere i pensieri che per del tempo sono rimasti in sospeso. Scrivere aiuta a trovare un senso personale agli eventi, a collocarli all’interno della propria esperienza di vita e, in questo modo, a superarli. Scrivere è utile per ‘rallentare’, per dare una struttura e organizzare pensieri e sentimenti, traducendoli in parole.
Scrivere concentrandosi sui sentimenti sviluppa l’uso di ‘vocaboli emozionali’. L’uso di vocaboli emozionali positivi è correlato con un miglioramento della salute fisica.

Breve-medio termine: immediatamente dopo aver scritto di eventi spiacevoli è possibile che ci si senta tristi, depressi, arrabbiati. Ripercorrere con la mente è come rivivere un evento, riporta alla luce le reazioni che ha suscitato. Questi sintomi sono normali e transitori. Durano qualche ora. Una sensazione di sollievo può arrivare in un secondo momento.

Medio-lungo termine: scrivere di pensieri e sentimenti profondi induce un miglioramento dell’umore, un atteggiamento più positivo, una migliore salute fisica. Gli effetti positivi possono durare da alcune settimane ad alcuni mesi.